Questi i principali dati pubblicati qualche settimana fa dall'Osservatorio e-commerce B2c (business to consumer) promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.
Secondo la pubblicazione infatti, l'e-commerce ha visto una crescita del +17% nel 2014, per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro. Il valore del settore passa così dal 2,6 al 3,5% del totale vendite al dettaglio e cresce significativamente la penetrazione in diversi settori merceologici: nell'editoria dal 4 al 7%, nell'informatica dal 7,5 al 10,5% e nell'abbigliamento dal 2,9 a quasi il 4%. Di tutte queste vendite, quelle da smartphone raggiungono un +100% nel 2014. Se si aggiungono quelle via tablet, l'incidenza delle vendite da dispositivi mobili raggiunge il 20% del totale e-commerce.
Nell'ultimo anno, in Italia, gli acquirenti online hanno superato i 16 milioni. Gli acquirenti abituali – ossia quelli che effettuano almeno un acquisto al mese - sono circa 10 milioni e generano il 90% circa del valore dell'e-commerce B2C, mentre quelli sporadici sono 6 milioni.
Una rilevante spinta innovativa per il settore sta arrivando dalle Startup: sono ben 1000 quelle finanziate e di queste 54 sono italiane. Operano sia per colmare una reale mancanza di offerta online sia per migliorare il processo di vendita. Sono infatti due le iniziative identificate: i "merchant", ossia operatori che vendono online prodotti o servizi, e i "service provider", ossia aziende che offrono ai merchant soluzioni di supporto all'attività e-commerce. Le startup Merchant sono maggiormente concentrate nei settori Abbigliamento (30%), Arredamento e Design (10%), Food&Wine (8%) e Turismo e trasporti (7%).
Photocredits: Consorzio NetComm
Le "dot com", le società che sviluppano la maggior parte del proprio business attraverso un sito, arrivano a pesare il 54% del valore delle vendite online. Se si considerano solo i prodotti escludendo i servizi, la loro quota sale al 70%.
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